C’è spazio anche per i Biologi nel decreto legge n. 14 del 9 marzo 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, recante le disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale in relazione all’emergenza COVID-19. Il dispositivo prevede, tra l’altro, la possibilità di procedere al reclutamento delle professioni sanitarie, e dunque anche dei Biologi, attraverso il conferimento di incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore a sei mesi, prorogabili in ragione del perdurare dello stato di emergenza, sino al 2020, in deroga ai limiti previsti dalla normativa vigente. Il nuovo dispositivo, inoltre, impone alle Regioni di rideterminare i piani di fabbisogno del personale delle aziende e degli enti del SSN. Giova evidenziare che la prima stesura del provvedimento limitava il provvedimento solo ad alcune figure sanitarie come Medici, Infermieri, Tecnici Sanitari.
“Ringraziamo il ministro della Salute Roberto Speranza per la sensibilità mostrata nei confronti di una categoria, la nostra, che vanta non pochi meriti in questi delicati frangenti nei quali la Nazione è chiamata a fronteggiare un’epidemia virale di portata mondiale” ha commentato Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi. “Il pensiero, in questa fase, va ai tanti nostri colleghi biologi precari che, pur operando in condizioni di estrema difficoltà, stanno dando prova di grande affidabilità, professionalità ed abnegazione nella lotta contro il virus” ha concluso D’Anna.