Scuole chiuse (tranne nidi e asili) in Campania e didattica a distanza (DAD) confermata, così come resta l’obbligo di rientro a casa (il cosiddetto “coprifuoco” o “lockdown” notturno) alle 23 e il divieto di mobilità tra le province. È quanto prevede la nuova ordinanza (la n. 84) firmata dal governatore campano Vincenzo De Luca lo scorso 25 ottobre, con l’obiettivo di contrastare la diffusione del coronavirus. Il provvedimento contiene anche talune indicazioni relative alle attività di ristorazione (bar, ristoranti, pub, gelaterie, pasticcerie) che, lo ricordiamo, ai sensi del DPCM del governo, è consentita solo dalle 5 alle 18 (dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico). Ebbene, nell’ordinanza n. 84 si stabilisce che le consegne a domicilio sono concesse fino alle 23 mentre per il cibo d’asporto scatta il divieto. Su quest’ultimo punto, però, con una nuova ordinanza di rettifica (la n. 85) palazzo Santa Lucia ha fatto dietrofront. In Campania, infatti, l’asporto sarà possibile ma solo fino alle 22.30. L’ordinanza di rettifica spiega che nella precedente ordinanza, “per un mero errore materiale” risultavano omesse prima della dicitura “è fatto divieto” le parole “dalle 22,30“. Il testo, nella versione così proposta il 25 ottobre, faceva dunque intendere che l’asporto fosse completamente vietato. Stamattina, invece, il cambio di rotta. “A tutti gli esercizi di ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub, vinerie e simili), dalle ore 22,30 – recita l’ordinanza corretta – è fatto divieto di vendita con asporto. Sono esclusi dal divieto gli esercizi di ristorazione che ordinariamente svolgono attività di asporto con consegna all’utenza in auto, i quali possono esercitare la propria attività nel rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza vigenti, assicurando un sistema di prenotazione da remoto. La consegna a domicilio è comunque ammessa, con possibilità di disporre la partenza dell’ultima consegna fino alle ore 23,00″.
Clicca qui per scaricare l’Avviso di rettifica del 26 ottobre (Ordinanza n. 85 del 26 ottobre)
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