“Direttiva (UE) 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano: percorso di recepimento nazionale e elementi innovativi“. Si è discusso di questo, lunedì 19 novembre, nel corso del convegno nazionale organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, nei locali dell’Iss (Aula Marotta), in viale Regina Elena a Roma. L’evento, di cui responsabile scientifico è stato designato il dott. Luca Lucentini, è stato reso fruibile anche online tramite la piattaforma Microsoft Teams ed ha visto un totale di circa mille partecipanti. Il convegno è stato pensato per il personale dei Gestori (dei servizi idrici integrati e della distribuzione idrica interna), delle Istituzioni pubbliche regionali e territoriali di controllo ambientale e sanitario, delle Autorità sanitarie ed ambientali a livello centrale e regionale, degli Enti pubblici di ricerca e delle Università impegnato nella tutela della salubrità e sicurezza delle acque destinate al consumo umano. Presente anche una delegazione dell’Ordine dei Biologi della Campania e del Molise con il dott. Vincenzo Stefanelli, segretario dell’OB campano-molisano nonché responsabile Uos Tutela Acque e Ambiente dell’Asl Napoli 1 insieme con i colleghi (biologi) De Carlo, Braschi (della stessa Asl partenopea), Tortora e Bottillo (Gestore ABC). Nel corso dei lavori – che hanno visto la partecipazione di numerosi biologi provenienti da ogni parte d’Italia – sono stati affrontati aspetti relativi alle modalità con le quali i consumatori possono avere un accesso agevole ad informazioni trasparenti ed aggiornate sulla produzione, gestione e qualità dell’acqua potabile erogata, su come ridurre il consumo idrico, sul confronto con il consumo medio delle famiglie, sul prezzo per litro in modo da consentire un confronto con il prezzo dell’acqua in bottiglia, ecc., in modo da renderli più consapevoli per quanto concerne le implicazioni del consumo di acqua, rafforzare la loro fiducia nell’acqua fornita e nei servizi idrici in generale. Lo scopo, d’altronde, è anche quello di incrementare l’utilizzo di acqua del rubinetto come acqua destinata al consumo umano, soprattutto per contribuire alla riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo di plastica e delle emissioni di gas a effetto serra, e avere così un impatto positivo sull’attenuazione dei cambiamenti climatici e sull’ambiente nel suo complesso.