“Pur contrari alla riduzione, non aderiremo alla protesta annunciata, per i prossimi giorni, da Anisap-Confcommercio, a Roma, contro il taglio delle tariffe (il terzo in venti anni!!) dei laboratori di analisi cliniche. Scegliamo di non scendere in piazza per un mero fatto di coerenza: il Ministero della Salute, infatti, ha di recente attivato un tavolo di confronto dal quale è emersa la volontà esplicita e chiara del ministro Orazio Schillaci (e dei funzionari ad esso preposti), di voler superare questo grave inconveniente che, se adottato, metterebbe a rischio la sopravvivenza di centinaia di strutture”. Lo ha dichiarato, in una nota, il sen. Vincenzo D’Anna, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB), secondo cui: “per la piena tutela dei biologi laboratoristi, occorre decidere, in casi del genere, se dialogare oppure protestare. Ebbene tra le due opzioni, noi preferiamo la prima”. Tra l’altro, aggiunge ancora D’Anna: “da anni siamo fautori del piano di riorganizzazione della rete dell’offerta delle prestazioni di laboratorio che, nelle regioni del Sud, viene ancora largamente ed illegittimamente disatteso. E’ proprio da qui, d’altronde, che nasce il malinteso secondo cui da quel taglio sarebbe derivata la spinta alla riorganizzazione della rete”.
Il presidente della FNOB è poi intervenuto anche sull’altro argomento “caldo” del momento: il progetto “Farmacia dei Servizi”, misura contenuta nella bozza del Ddl Semplificazioni. Un’attività, ha commentato il rappresentante dei Biologi, che “pare potersi trasformare in un gran bazar del tuttofare”.
In tal senso, ha proseguito il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi: “una volta appreso, dalla stampa, che si paventa la possibilità che i titolari delle ventimila farmacie sparse un po’ in tutta Italia, possano acquisire anche spazi extra (anche in consorzi tra le medesime) al cui interno svolgere una vasta gamma di attività propedeutiche oppure tipicamente sanitarie”. Tra queste, ha sottolineato preoccupato D’Anna, anche “l’esecuzione di analisi cliniche con metodi estemporanei e credo poco attendibili, detti in ‘autoanalisi’. Tali prestazioni, infatti, devono essere eseguite su sangue capillare (gocce), direttamente dal paziente il quale però dovrebbe munirsi, acquistandola ovviamente in farmacia, della specifica confezione contenente il kit per le analisi ‘fai da te’. Il farmacista o chi per lui, potrebbe assisterlo solo qualora l’utente non fosse in grado di poter eseguire autonomamente, magari per impedimento fisico, tale tipo di autoanalisi”.
Insomma, ha accusato il rappresentante dei Biologi italiani: “siamo davvero alla confusione più totale con i retrobottega delle farmacie trasformati, come d’incanto, in improvvisati laboratori di analisi privi di autorizzazione sanitaria e dei necessari requisiti di legge”.
Luoghi in cui, ha rincarato la dose il presidente della FNOB: “vengono eseguiti test da persone – farmacisti compresi – sprovviste di titoli professionali”. Da qui la segnalazione “al Ministero della Salute, ai Nas dei carabinieri ed alla FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani, ndr) stessa” affinché “intervengano per impedire che altri professionisti sanitari (pensiamo ai medici, ai biologi laboratoristi ed ai tecnici di laboratorio) si vedano defraudati delle proprie specifiche competenze professionali, nel mentre i cittadini rischiano di ottenere un servizio sostitutivo di quello eseguito a regola d’arte e che richiede titoli e capacità specifiche oltre ad organizzazione e requisiti strutturali e tecnologici in grado di assicurare la piena attendibilità diagnostica”.
Come se non bastasse, ha rilanciato ancora D’Anna: “l’illegittimo ampliamento del novero degli analisti, determinato con una semplice circolare della Direzione del Servizio Farmaceutico del Ministero della Salute, include anche test genetici ad alta complessità di esecuzione!!”. Ma “la tutela della salute non può essere garantita con surrogati di attività e senza i requisiti richiesti” conclude il rappresentante dei Biologi.
La FNOB – è notizia di queste ore – ha dato mandato al prof. Francesco Saverio Marini, costituzionalista, di approntare un parere sulla corretta applicazione delle varie norme inerenti la cosiddetta “farmacia dei servizi” e l’illegittima attività riguardante gli esami di laboratorio in auto analisi e sangue capillare. Dopo il parere dell’illustre giurista, rende noto ancora il presidente D’Anna, si “procederà alle conseguenti iniziative di tutela della categoria. Tra queste ultima rientra anche quella che riguarda il protocollo d’intesa stipulato tra Regione Campania e Federfarma nella parte in cui con soldi pubblici si pagano esami di laboratorio in auto analisi con tariffe triplicate rispetto a quelle che analogamente si pagano nei laboratori accreditati (emocromo 20 euro !!).