Carta d’identità genetica, la nuova frontiera della medicina predittiva in grado di “sanare” il dna

“La biologia è una scienza giovane in grado di migliorare la nostra vita”.  Lo ha detto Vincenzo D’Anna presidente della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Biologi intervenendo questa mattina alla trasmissione Rai “Buongiorno regione” – edizione Campania. D’Anna è intervenuto sulla nuova frontiera della biologia che si avvale di nuovi strumenti come l’intelligenza artificiale. Focus dell’intervento del presidente: i laboratori di analisi del futuro. Alla domanda su come sta cambiando il lavoro dei biologi D’Anna ha dichiarato che “in biologia, scienza giovane, il futuro è già presente” e non solo con l’intervento dell’intelligenza artificiale: “la biologia apre nuovi campi alle conoscenze e nuove  prospettive che ci offrono non soltanto risposte per la cura delle patologie gravi e la diagnosi precoce delle malattie”. “Oggi – ha proseguito il presidente Fnob -, abbiamo campi come la genomica e l’epigenetica che riescono a rendere reale la medicina predittiva”. Con trecento euro è possibile ottenere una “carta d’identità genetica”, quindi, “Una volta processato il genoma e ottenuta la carta d’identità genetica – ha spiegato D’Anna -, siamo in grado di capire non solo le patologie di cui è affetto il paziente, ma possiamo intervenire direttamente sul genoma, capire l’inghippo per riparare il danno e quindi sanarlo”. La genomica, l’epigenetica “ci fanno capire quali sono gli elementi che dall’esterno, tossici o nocivi, vanno a influenzare l’espressione dei nostri geni e quindi – ha concluso il presidente della Fnob -, si è capito che nella politica ‘one health’, che mira alla salute globale, la salubrità dell’ambiente è essenziale per la salute della persona” .  La svolta è la carta di identità genetica.