Nuovo tariffario dei laboratori, D’Anna: “Pericolose le smanie da protagonismo”

ROMA. “L’impugnativa, da parte di talune associazioni di categoria, del nuovo decreto ministeriale recante il nomenclatore tariffario della specialistica ambulatoriale (che, con atto monocratico, sospendeva le nuove tariffe), successivamente riammesso a validità, ha creato grandi scompensi organizzativi alle strutture sanitarie accreditate”. Lo dichiara, in una nota, il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (Fnob) Vincenzo D’Anna intervenendo a muso duro sulla diatriba in corso sul nuovo tariffario dei laboratori. Intanto, rincara la dose il presidente della Fnob: “un altro grave pericolo incombe sulle stesse strutture. Il Tar del Lazio (adito dai ricorrenti), infatti, ha fissato la fase della discussione cautelare per il prossimo 28 gennaio. Ebbene, qualora il tribunale amministrativo accogliesse il ricorso e sospendesse il tariffario (salvo fissare in seguito la discussione nel merito del provvedimento) entrerebbe in vigore il ‘vecchio’ tariffario adottato dal Ministero con decreto risalente al giugno del 2023, ossia quello che prevedeva tagli alle tariffe calcolati intorno al 34%”. In tal modo, prosegue D’Anna: “andrebbero vanificati tutti gli sforzi profusi finora per ridurre i tagli al 5/8 %, come dimostrato dagli appositi studi di settore commissionati dalla Fnob a una ditta specializzata in materia statistico contabile”. “Un danno – prosegue D’Anna – che durerebbe per tutto il tempo che intercorrerà a partire dal 28 gennaio fino alla fissazione dell’udienza di merito della causa”. Per D’Anna: “ciascuno è libero di agire come ritiene, ma in taluni casi, come quello di cui discutiamo, l’avventatezza e la smania di protagonismo rischiano di provocare solo confusione creando, all’esito dell’udienza del 28 prossimo gennaio, anche gravissimi problemi alle strutture”. “In tale ottica – conclude il rappresentante dei Biologi italiani – la Fnob sta valutando se costituirsi in opposizione nella causa in corso”.