Esami in farmacia, D’Anna (FNOB): “Legge stravolta, così si mette a repentaglio la salute dei cittadini”

Dare il via libera agli esami in farmacia significa in primis mettere a repentaglio la salute dei cittadini. Una goccia di sangue capillare non potrà mai essere equivalente al prelievo venoso, il test in farmacia non sarà mai affidabile e veritiero quanto le rilevazioni effettuate nei laboratori di analisi. Tanto più che allo stato non esistono né controlli né calibrature delle apparecchiature delle farmacie né una legge che disciplini la loro procedura. E’ il concetto espresso a più riprese dal presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi Vincenzo D’Anna secondo cui se il governo guidato da Giorgia Meloni “si piega al volere dei farmacisti, inseriti nella compagine di governo oppure ai vertici di enti regionali fuori da ogni logica scientifica e giuridica, sbaglia di grosso e mette a repentaglio la salute dei cittadini”. In sostanza D’Anna denuncia che la legge è stata stravolta per seguire la logica di lobby potenti espressione del potere economico. Sul banco degli imputati c’è Federfarma “potente associazione di categoria”, la quale sottolinea il presidente Fnob “elude, con levantina scaltrezza, il quesito principale: ossia la mancata competenza professionale del farmacista a sottoscrivere e validare esami diagnostici”. La battaglia contro i potentati delle farmacie continua. I biologi ma anche le altre professioni sanitarie hanno manifestato a gran voce la preoccupazione per questa pericolosa apertura che già sta scuotendo l’opinione pubblica trovando riscontro in una corposa campagna di informazione.

Clicca qui per la rassegna stampa