Pubblichiamo, tratto dal sito della Sipmel, la Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio, il comunicato emanato dalla Federazione Italiana delle Società Scientifiche di Medicina di Laboratorio a seguito dell’accordo Stato-Regioni sull’esecuzione degli esami di laboratorio nelle farmacie.
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La nostra Società, SIPMeL, è rappresentata in FISMELAB dal Dott. Antonio Antico e dal Dott. Bruno Biasioli e, in collaborazione con le altre affiliate, ha contribuito attivamente e fattivamente a definire questo contributo che tutela la nostra disciplina.
Il Presidente FISMELAB (Federazione Italiana Società Scientifiche di Medicina di Laboratorio) e AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani) Dott. Pierangelo Clerici, in una nota stampa pubblicata il 7 marzo 2025, esprime il fermo dissenso per quanto deciso in merito all’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti sulle farmacie pubbliche e private approvato dalla Conferenza Stato-Regioni.
Il Dott. Clerici dichiara “l’accordo non tiene conto sia delle professionalità di coloro che operano nella Medicina di Laboratorio sia per la falsa equivalenza esami in farmacia = esami in laboratorio. Se in Farmacia si vogliono eseguire esami che non siano di autodiagnosi, come già accade, il sistema deve essere governato da un Laboratorio Clinico e dai suoi dirigenti che sono da sempre impegnati nella qualità e appropriatezza del percorso diagnostico secondo criteri internazionalmente riconosciuti e che non possono essere ignorati”.
L’accordo introduce nuove disposizioni che ampliano le prestazioni offerte in farmacia, tra cui test diagnostici con refertazione firmata dal farmacista. Questo approccio rischia di creare confusione tra i cittadini, non distinguendo adeguatamente tra gli esami eseguiti nei laboratori di analisi, che prevedono procedure, controlli di qualità e competenze specialistiche specifiche, e i test di prima istanza effettuati in farmacia.
Le Società Scientifiche rappresentate in FISMELAB auspicano l’apertura di un tavolo di confronto che “porti a definire in maniera corretta i ruoli e le competenze tra professionisti della medicina di laboratorio e i farmacisti”.