Come sulla scena del crimine. Un corpo disteso a terra, a rappresentare quello dell’ipotetica vittima di un delitto, e poco più in là i classici “numerini gialli” posizionati sul pavimento e su una scrivania, ad evidenziare la presenza di reperti utile per le indagini. Il tutto ricostruito fin nei minimi dettagli, sotto lo sguardo vigile del dottor Massimo Pezzuti, biologo molecolare e genetista forense, con i discenti armati di tutto punto (e con indosso speciali tute anti-contaminazione), abili a muoversi per la rilevazione e l’acquisizione degli elementi di prova. E la dottoressa Claudia Dello Iacovo, delegata alla formazione per l’Ordine nazionale dei Biologi, improvvisatasi “figurante” per rendere ancora più realistica la rappresentazione scenica.
Perché sì, qualora non lo si fosse ancora capito, la “crime scene” è stata allestita con dovizia di particolari, nei locali della sede dell’Ordine dei Biologi della Campania e del Molise, in via Toledo a Napoli (presenti il dottor Vincenzo Piscopo, commissario straordinario dell’Ordine dei Biologi per la Campania ed il Molise e la dott.ssa Claudia Dello Iacovo, consigliere dell’ONB), come momento clou della prova pratica del 1° corso di Alta Formazione in Biologia e Genetica Forense, lo speciale percorso didattico che mira a formare di biologi con “speciali competenze tecniche” che possano svolgere, con qualità, il delicato lavoro del biologo forense.
Tale corso è nato dalla necessità di formare Biologi Forensi dotandoli di elevate conoscenze scientifiche, così come previsto dal recente protocollo di intesa siglato tra Ordine Nazionale dei Biologi, Consiglio superiore della Magistratura e Consiglio Nazionale Forense.
[Best_Wordpress_Gallery id=”29″ gal_title=”Corso di Alta Formazione in “Biologia e Genetica Forense”: simulazione di un processo”]