“Il biologo ambientale tra libera professione e pubblico impiego. Problematiche, prospettive e scenari operativi“. Se ne è discusso il 15 febbraio, nel corso di una tavola rotonda trasmessa in videoconferenza, organizzata dall’Ordine nazionale dei Biologi. Sono intervenuti (per i saluti istituzionali): il sen. dott. Vincenzo D’Anna, presidente dell’ONB; il dott. Franco Scicchitano, consigliere dell’ONB (di cui è anche delegato regionale per la Calabria) e il dott. Maurizio Durini, presidente del Consiglio Nazionale dei Biologi. Com’è noto, il “biologo ambientale” opera, oggi, in settori professionali molto diversi, sia in contesti pubblici che privati, tra cui: prevenzione e controllo ambientale, conservazione della natura e dei servizi ecosistemici, progettazione e riqualificazione ambientale, analisi e controllo degli impatti sulla salute umana, sicurezza e qualità degli ambienti di lavoro. L’intero ambito professionale è molto composito e richiede competenze specialistiche, aggiornamento continuo e deontologia professionale.
L’attuale crisi scatenata dalla pandemia di Covid, ha però fatto emergere problematiche lavorative e occupazionali che hanno messo in crisi soprattutto il settore privato, ma le prospettive di lavoro nell’immediato futuro, dovrebbero migliorare alla luce della strategia europea “Green new deal” che punta ad un’economia pulita e circolare, al ripristino della biodiversità ed alla riduzione dell’inquinamento.
In questo nuovo quadro europeo e nazionale i biologi possono trovare non solo spazi occupazionali ma essere protagonisti del cambiamento. Per conseguire tali risultati è necessario che all’interno dell’Ordine dei Biologi si promuova una strategia nazionale di settore finalizzata: al miglioramento delle competenze, alla valorizzazione della professione del biologo ambientale, al sostegno delle fasce meno tutelate (neoiscritti e liberi professionisti) ed alla definizione di un’azione politica di settore.
La tavola rotonda è stata quinti allestita proprio con lo scopo di far emergere le diverse problematiche che riguardano il settore professionale della “biologia ambientale” ed, allo stesso tempo, gettare le basi per costruire un documento programmatico che dovrebbe condurre alla definizione di una strategia nazionale dei biologi ambientali.
Alla tavola rotonda sono stati pertanto invitati i biologi ambientali, iscritti all’Ordine, interessati a rappresentare lo scenario lavorativo in cui operano così da contribuire all’individuazione degli strumenti operativi a tutela della professione.
N.B. La tavola rotonda è stata organizzata in videoconferenza con un numero massimo fino a 300 partecipanti. Le iscrizioni si sono chiuse il 13-02-2021.