Bagno di folla, a Caserta, per la due giorni di studio su “Nutrizione clinica e oncologia integrata tra genetica, metabolismo e ambiente esperienze e prospettive a confronto”

Bagno di folla a Caserta per la “due giorni” di studio dal titolo “Nutrizione clinica e oncologia integrata tra genetica, metabolismo e ambiente esperienze e prospettive a confronto“, andata in scena negli spazi dell’Hotel Belvedere il 23 ed il 24 novembre. L’evento, organizzato dalla FIB (Fondazione Italiana Biologi), con il contributo del Coordinamento Nazionale Biologi Ambientali (CNBA), del Coordinamento Nazionale Biologi Nutrizionisti (CNBN), della Società Italiana di Biologia e Alimentazione (SIBA) e della DDClinic FoundationETS, la Fondazione casertana guidata da Andrea Del Buono e Armando D’Orta, ha fatto registrare il tutto esaurito!!

TUTTO ESAURITO PER LA DUE GIORNI DI STUDIO
Quasi 300 Biologi, infatti, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno ascoltato l’intervento del sen. Vincenzo D’Anna, presidente della FIB oltre che della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB), i saluti di Stefano Dumontet presidente della SIBA e l’introduzione di Andrea del Buono (DD Clinic). Di particolare interesse, poi, le relazioni del prof. Giuseppe Novelli su “alimentazione e genetica“; del prof. Antonio Giordano sui “rapporti tra nutrizione e cancro“; della coordinatrice del CNBA la tossicologa Teresa Rosaria Verde (“conoscere per prevenire: l’impatto metabolomico degli inquinanti sulla salute umana“), del prof. Philippe Lagard (Università di Parigi), specialista in Oncologia, che ha parlato di “integrazione nutraceutica in oncologia: un approccio globale per migliorare le cure e la qualità“. Ancora, di rilievo anche gli interventi del prof. Marco Trifuoggi (facoltà di Chimica dell’università Federico II di Napoli) su “acqua e salute: come scegliere l’acqua giusta per il nostro benessere” e di altri relatori su argomenti inerenti le tematiche del convegno.

VIRTU’ E PROPRIETA’ DEGLI ALIMENTI
E a proposito di alimentazione e nutrizione, uno dei temi trattati nel corso della “due giorni” casertana ha evidenziato in che modo alimenti come i grani antichi, le alghe così come la frutta e la verdura autoctone possano rivelarsi in grado di neutralizzare quelle sostanze tossiche che inducono un organismo ad ammalarsi anche di patologie gravissime come il cancro.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE D’ANNA (FIB/FNOB)
Il congresso ha dunque sollevato temi di estrema rilevanza partendo dal collegamento scientificamente provato tra micro-inquinamento ambientale e l’insorgenza di specifiche malattie (dalle allergie ai linfomi). “Esiste un legame imprescindibile tra la nutraceutica, la disciplina che indaga i componenti o principi attivi degli alimenti con effetti positivi per la salute, e l’ecotossicologia ambientale” ha dichiarato D’Anna. “La nuova frontiera della biologia è l’epigenetica grazie alla quale abbiamo scoperto gli effetti nefasti dell’inquinamento ambientale prodotto da nano particelle, sostanze inquinanti invisibili a occhio nudo presenti in determinati territori” ha aggiunto il presidente della FNOB. “Nei territori risultati tossici – ha proseguito D’Anna – il 60% dei maschi in età fertile diventa sterile mentre le donne si ammalano di endometriosi”.

IL GRIDO DI ALLARME DEI BIOLOGI
Nel corso del congresso si è quindi parlato di nutrizione quale cura e prevenzione delle patologie derivanti dall’inquinamento ambientale, ma anche di screening. Il presidente della FNOB ha sottolineato che “già cinque anni fa i Biologi lanciarono il grido di allarme chiedendo alla Regione di effettuare test sulla popolazione già in età scolare”. “Un test come l’esame mineralometrico del capello che è in grado di svelare il tipo di sostanza tossica sviluppata e intervenire dal punto di vista epidemiologico nei territori in cui c’è la fonte inquinamento” ha rilanciato D’Anna.

DAI GRANI ANTICHI ALLE ALGHE DEPURANTI
Scopo del congresso è stato anche quello di studiare a fondo i meccanismi di interrelazione tra alimentazione e ambiente così da tutelare non solo lo stato nutrizionale di un individuo ma anche di “detossificarlo” con l’uso di determinati alimenti. Tra quelli in grado di neutralizzare e combattere le sostanze tossiche campeggiano proprio i grani antichi, ricchi di selenio: un vero e proprio killer dei metalli pesanti e delle sostanze tossiche; ma anche le alghe depuranti e infine la frutta e la verdura coltivate in terreni autoctoni cioè di origine e quindi non inquinati: “una vera e propria rivoluzione della scienza della nutrizione – conclude il presidente della FNOB – che non è più circoscritta al tema della forma fisica o cura dell’obesità, del diabete e delle malattie cardiovascolari. La nutrizione diviene lo strumento per ostacolare quella ‘nox chimica’, una malattia silente provocata da inquinanti nocivi e invisibili che rischiamo di trasmettere alle nuove generazioni”.